Vito Armenise pratica e insegna il Wing Chun della Close Range Combat Academy di Randy Williams.
Nasce a Bari nel 1969 e vive l’infanzia nel periodo d’oro dei film Kung Fu (o Gung Fu). Avendo un fisico gracile è affascinato da quell’arte che permette ai deboli di battere i più forti.
All’età di 10 anni ha la fortuna di incontrare la persona che lo inizierà all’arte marziale cinese.
A 15 anni, decide di mettersi alla prova e si iscrive in una palestra di full contact e boxe. A 21 anni si imbatte in un maestro di Wing Chun Kung Fu.
Il Wing Chun era il primo stile studiato da Bruce Lee e l’amore per il kung fu si fa risentire. In più gli viene detto che il Wing Chun è superiore agli sport da combattimento, che è studiato per il combattimento reale e che non serve l’allenamento atletico e la forza per battere i propri avversari.
Vito diventa istruttore in un solo anno ed insegna con molta passione per i successivi 6. Con il passare degli anni si rende però conto che nel modo in cui gli viene insegnato il Wing Chun c’è qualcosa che non va. Il programma di insegnamento è troppo diluito e quando si confronta con praticanti di altri stili, quello che ha imparato non risulta efficace.
Preferisce allora interrompere l’addestramento e l’insegnamento di quella scuola di Wing Chun e comincia un periodo di ricerca ed incontri con vari maestri.
Nel 1997 vede una video-cassetta di Randy Williams. Fa un Wing Chun molto diverso dal suo, ma la sua fama di guardia del corpo di persone famose e il modo in cui spiega nel video lo incuriosiscono e prende il primo aereo per andare a trovarlo in Germania, dove Randy sta per fare un seminario.
E’ una folgorazione. Randy Williams insegna un Wing Chun più pratico, ma anche ricco di riferimenti a teorie e strategie di combattimento. Nella sua scuola non è più una questione di collezionare tecniche, ma capire i principi sui quali si basa lo stile. Era come imparare a fare le moltiplicazioni piuttosto che continuare con le tabelline.
Randy accetta Vito come “barn member”, cioè come suo allievo privato, e gli conferisce la qualifica di istruttore della sua scuola, la Close Range Combat Academy – CRCA.
Vito ricomincia la pratica e l’insegnamento con rinnovato vigore. Randy Williams personalmente continua a migliorare sia la sua tecnica, sia la sua conoscenza teorica del Wing Chun.
Nel 2001 ha un grave incidente in moto in cui rischia di rimanere completamente paralizzato. Perde comunque l’uso del braccio destro e gli rimane una piastra di titanio nella spina dorsale.
E’ un periodo di crisi profonda in cui abbandona del tutto la pratica e l’insegnamento del Wing Chun.
Randy Williams ed i suoi allievi, però, non lo abbandonano. In questo modo non può allontanarsi troppo dal Wing Chun e dopo un po’ di tempo riprende gli studi, concentrandosi sulla parte teorica e filosofica.
Man mano che il tempo passa e accettando il suo nuovo “status”, Vito comincia a tarare su di sè il Wing Chun e non è più soddisfatto della sola parte teorica.
Ricomincia ad allenarsi fisicamente e decide di sottoporsi alla prova dei “100 round di seguito”.
Randy Williams in persona gli suggerisce la strategia da applicare, selezionando le tecniche ed i principi adatti ad essere usati con un solo braccio e per un periodo molto lungo.
Parte della preparazione consiste nello sparring con praticanti di altre scuole di Wing Chun, di praticanti di thai boxe e mma, dimostrando così che il Wing Chun può essere applicato anche nel combattimento moderno e con praticanti di sport da combattimento.
Il 5/06/2011 affronta la prova dei 100 round e comprende così che è nuovamente in grado di praticare il Wing Chun in modo completo, sia teorico, sia fisico.
Gli insegnamenti ricevuti, le esperienze passate e la continua interfaccia con praticanti di sport da combattimento, gli hanno dato una considerazione del Wing Chun che va dall’allenamento fisico
allo sparring, all’allenamento mentale. Una parte importante è dedicata allo studio e alla gestione dello stress.
Sessioni dedicate all’inoculazione di stress permettono infatti al praticante di gestire sia lo stress da aggressione, sia quello quotidiano, perchè il Wing Chun, essendo uno stile di Kung Fu cinese, guarda sempre alla persona in modo olistico, non separando mai il corpo dalla mente.
Vito non è più interessato all’insegnamento di massa, ma riserva ora l’insegnamento nella sua palestra privata ad istruttori e a selezionate persone fortemente motivate.
Nasce a Bari nel 1969 e vive l’infanzia nel periodo d’oro dei film Kung Fu (o Gung Fu). Avendo un fisico gracile è affascinato da quell’arte che permette ai deboli di battere i più forti.
All’età di 10 anni ha la fortuna di incontrare la persona che lo inizierà all’arte marziale cinese.
A 15 anni, decide di mettersi alla prova e si iscrive in una palestra di full contact e boxe. A 21 anni si imbatte in un maestro di Wing Chun Kung Fu.
Il Wing Chun era il primo stile studiato da Bruce Lee e l’amore per il kung fu si fa risentire. In più gli viene detto che il Wing Chun è superiore agli sport da combattimento, che è studiato per il combattimento reale e che non serve l’allenamento atletico e la forza per battere i propri avversari.
Vito diventa istruttore in un solo anno ed insegna con molta passione per i successivi 6. Con il passare degli anni si rende però conto che nel modo in cui gli viene insegnato il Wing Chun c’è qualcosa che non va. Il programma di insegnamento è troppo diluito e quando si confronta con praticanti di altri stili, quello che ha imparato non risulta efficace.
Preferisce allora interrompere l’addestramento e l’insegnamento di quella scuola di Wing Chun e comincia un periodo di ricerca ed incontri con vari maestri.
Nel 1997 vede una video-cassetta di Randy Williams. Fa un Wing Chun molto diverso dal suo, ma la sua fama di guardia del corpo di persone famose e il modo in cui spiega nel video lo incuriosiscono e prende il primo aereo per andare a trovarlo in Germania, dove Randy sta per fare un seminario.
E’ una folgorazione. Randy Williams insegna un Wing Chun più pratico, ma anche ricco di riferimenti a teorie e strategie di combattimento. Nella sua scuola non è più una questione di collezionare tecniche, ma capire i principi sui quali si basa lo stile. Era come imparare a fare le moltiplicazioni piuttosto che continuare con le tabelline.
Randy accetta Vito come “barn member”, cioè come suo allievo privato, e gli conferisce la qualifica di istruttore della sua scuola, la Close Range Combat Academy – CRCA.
Vito ricomincia la pratica e l’insegnamento con rinnovato vigore. Randy Williams personalmente continua a migliorare sia la sua tecnica, sia la sua conoscenza teorica del Wing Chun.
Nel 2001 ha un grave incidente in moto in cui rischia di rimanere completamente paralizzato. Perde comunque l’uso del braccio destro e gli rimane una piastra di titanio nella spina dorsale.
E’ un periodo di crisi profonda in cui abbandona del tutto la pratica e l’insegnamento del Wing Chun.
Randy Williams ed i suoi allievi, però, non lo abbandonano. In questo modo non può allontanarsi troppo dal Wing Chun e dopo un po’ di tempo riprende gli studi, concentrandosi sulla parte teorica e filosofica.
Man mano che il tempo passa e accettando il suo nuovo “status”, Vito comincia a tarare su di sè il Wing Chun e non è più soddisfatto della sola parte teorica.
Ricomincia ad allenarsi fisicamente e decide di sottoporsi alla prova dei “100 round di seguito”.
Randy Williams in persona gli suggerisce la strategia da applicare, selezionando le tecniche ed i principi adatti ad essere usati con un solo braccio e per un periodo molto lungo.
Parte della preparazione consiste nello sparring con praticanti di altre scuole di Wing Chun, di praticanti di thai boxe e mma, dimostrando così che il Wing Chun può essere applicato anche nel combattimento moderno e con praticanti di sport da combattimento.
Il 5/06/2011 affronta la prova dei 100 round e comprende così che è nuovamente in grado di praticare il Wing Chun in modo completo, sia teorico, sia fisico.
Gli insegnamenti ricevuti, le esperienze passate e la continua interfaccia con praticanti di sport da combattimento, gli hanno dato una considerazione del Wing Chun che va dall’allenamento fisico
allo sparring, all’allenamento mentale. Una parte importante è dedicata allo studio e alla gestione dello stress.
Sessioni dedicate all’inoculazione di stress permettono infatti al praticante di gestire sia lo stress da aggressione, sia quello quotidiano, perchè il Wing Chun, essendo uno stile di Kung Fu cinese, guarda sempre alla persona in modo olistico, non separando mai il corpo dalla mente.
Vito non è più interessato all’insegnamento di massa, ma riserva ora l’insegnamento nella sua palestra privata ad istruttori e a selezionate persone fortemente motivate.