Il pugno del Wing Chun

Nel Wing Chun il pugno è verticale e colpisce con le ultime 3 nocche. Per capire perché si utilizzano le 3 nocche medio-anulare-mignolo, bisogna partire dall'inizio e spiegarne i principi.

La prima caratteristica del pugno del Wing Chun è il fatto che è verticale. Una delle ragioni per cui il pugno è tirato verticalmente (non l'unica) è per mantenere il gomito verso il basso.
Una delle ragioni per cui è conveniente mantenere il gomito verso il basso è per poter utilizzare il pugno anche come difesa nel momento in cui attacchiamo, riferendosi al motto "Da Sau Jick See Siu Sau" - "la mano che attacca può essere usata anche come difesa".
Il kuen siu kuen (pugno contro pugno) è possibile solo se il gomito è verso il basso.
La seconda caratteristica importante del pugno del Wing Chun è il movimento "a cavatappi" che esegue il polso per dare l'ultima accelerazione al movimento.

Basterebbero già queste 2 caratteristiche per spiegare perché, al pugno orizzontale, nel Wing Chun si preferisce quello verticale. Dunque, in un pugno verticale accade che l'impatto contro un bersaglio sia con le nocche medio-anulare-mignolo.
Questo avviene naturalmente (provare contro un muro) quando il polso è in linea con l'avambraccio e il braccio è in linea con la spalla; praticamente quando si esegue il pugno "canonico" delle forme.
Il problema è che in combattimento non sempre si colpisce in linea con la spalla. E' necessario molto spesso colpire più in basso, o più in alto.A quel punto la domanda della zona di impatto ha più senso ed è lì che il Wing Chun comunque dice che è più conveniente colpire con le nocche medio-indice-mignolo.
La spiegazione è rappresentata nelle seguenti figure:


La fig. 2 schematizza un pugno che impatta con le prime 2 nocche: la linea verticale è il braccio, mentre il triangolo rappresenta il pugno.La fig. 1 schematizza il pugno che impatta con medio-anulare-mignolo. La zona d'impatto e l'avambraccio risultano più allineate e permettono alla struttura "pugno" di essere più "stabile". Per dirla con le parole di Sifu Randy Williams: ci vuole meno sforzo muscolare.
Partendo da questo concetto si è creata la cosiddetta "rotazione del pugno" che determina qual'è l'inclinazione che la mano deve avere alle varie altezze per colpire sempre con le 3 nocche:


Una menzione particolare per "loy doy gock kuen" (pugno diagonale o gancio che dir si voglia). Questo pugno può essere utilizzato come diretto da distanza ridotta in condizioni particolari e viene volgarmente chiamato pugno "a morso di serpente".











Redazione: Vito Armenise
In foto: Vincenzo De Virgilio