Cicli degli elementi di sviluppo

Un concetto fondamentale che riguarda lo sviluppo, il cammino che ogni praticante dovrebbe seguire per migliorare, è il concetto dei cicli degli 8 elementi di sviluppo interno ed esterno.

Sono degli step, o dei percorsi, ed ogni praticante di Wing Chun dovrebbe seguirli; quattro riguardano lo sviluppo esterno, quattro quello interno. In questo caso per "esterno" si intende ciò che è fisicamente visibile, tecnico. Per "interno" si intende ciò che non è fisico o tecnico, ma mentale. In questo concetto non è contemplato quindi il Chi.

I 4 elementi di sviluppo esterno sono: tecnica, potenza, timing, angolazione.

Il primo elemento che un praticante dovrebbe studiare è la tecnica, come semplice gesto atletico.
La tecnica da sola però non è efficace in combattimento. Serve un altro elemento, che però può essere aggiunto solo se il gesto tecnico è corretto.
Una volta acquisito il gesto tecnico si può prendere in esame il secondo elemento: la tecnica può essere supportata da forza/energia/potenza che dir si voglia. Tecnica e potenza però ancora non bastano per rendere efficace il gesto.
Serve il terzo elemento, che può essere preso in esame solo dopo che gli altri 2 sono stati acquisiti: il timing. Se io faccio la tecnica giusta, con la giusta potenza, ma sbaglio il tempo, il tutto va a rotoli.
Ma ancora non basta. A chiudere tutto c'è il quarto elemento: la giusta angolazione (intesa nel senso più ampio del termine). Se faccio la tecnica giusta, con la giusta potenza, il giusto timing, ma sbaglio gli angoli, non sarò "efficace" (e per efficacia non intendo "andare al bersaglio", ma rispettare i principi del sistema).

Però ora accade qualcosa di strano: se faccio la tecnica, con la giusta potenza, il giusto timing. e la giusta angolazione, migliorerò anche la tecnica (e il cerchio si chiude), che mi porterà ad usare meglio la potenza, etc…

I 4 elementi di sviluppo interno: come detto prima, gli elementi interni non sono "fisicamente" visibili all'esterno, ma vanno ad agire sulla sfera mentale/emozionale del praticante. 
Essi sono: vuoto, immobilità, radicamento, morbidezza.

Il primo elemento è il vuoto mentale. Fondamentale! Noi siamo come delle lavagne su cui vorremmo scrivere durante la pratica. Se la lavagna è già piena (paure, pensieri, lavoro) lo spazio su cui scrivere è molto poco. Come prima cosa, dobbiamo quindi ripulire il più possibile la nostra "lavagna".
Solo se siamo vuoti, possiamo passare al secondo elemento, l'immobilità. Per riuscire a stare perfettamente immobili, bisogna per forza di cose essere calmi. Riuscireste a far star ferma una persona in uno stato di panico o di ira?
L'immobilità è la chiave che conduce al terzo elemento: il radicamento (sinkness, come lo chiama R.Williams). Il radicamento ci è utile per migliorare il nostro equilibrio e, specialmente, a rendere più profonda la nostra respirazione. Avete mai notato come cambia la vostra respirazione in base al vostro stato d'animo?
Se siamo arrivati a questo punto e siamo riusciti a svuotare la mente, siamo in grado di rimanere perfettamente immobili e radicati, possiamo avere accesso al quarto elemento: la morbidezza/elasticità ("softness"). Morbidezza è un termine di difficile spiegazione e a volte "elasticità" rende meglio. Forse la si dovrebbe chiamare "elasticità morbida". Non ha nulla a che fare con la morbidezza/elasticità/cedevolezza tecnica che normalmente si studia nel Wing Chun. E' un atteggiamento mentale. E' la condizione che ci permette di avere una consapevolezza tale da poter leggere immediatamente la situazione e di poterci adattare. Ad esempio, quante volte di fronte ad un problema difficile vi siete detti:"ok, calmiamoci" e poi avete trovato la strada giusta per risolverlo? Anche qui, però accade la stessa cosa dei 4 elementi esterni: se riesco ad essere vuoto, immobile, radicato ed elastico/morbido, sarò in grado di essere ancora più vuoto, che mi permetterà di raggiungere un'immobilità superiore, che aumenterà il mio radicamento, che mi farà essere ancora più elastico... e così via in un circolo virtuoso.

Si può facilmente capire che gli elementi di sviluppo interno non toccano la tecnica direttamente, ma la influenzano comunque pesantemente "dall'interno" appunto.

E' anche facile da capire che gli elementi di sviluppo interno non si possono solo applicare all'arte marziale, ma a qualsiasi cosa.

Vito Armenise