Metodiche di sparring

Lo sparring non è un combattimento. E’ l’anello di collegamento tra i drill e il combattimento (test libero).

Non si può passare dallo studio dei drill, collaborativi e prevedibili, all'applicazione libera con un avversario assolutamente non collaborativo. Ci si ritrova sempre in un elemento che non si conosce, arrivano i colpi (e forti) e per paura di prenderne troppi si cerca di fare il meglio che si può: cioè tirare colpi scomposti cercando semplicemente di darne di più dell’avversario.

Al test libero si deve arrivare per gradi. Bisogna man mano allenarsi in drill meno collaborativi, in cui non si allena più la tecnica in sè, ma la sua applicazione in termini di distanza, timing applicato all'avversario e stress.

Lo sparring diventa quindi non più un test, un combattimento, ma uno studio vero e proprio in cui si familiarizza sempre di più con un avversario vero. Essendo uno studio, lo stress è controllato e tarato, di volta in volta, sulla singola sessione. C'è quindi la possibilità di allenare anche altre "tecniche" e strategie del sistema che non siano i pugni a catena, i ganci smanacciati e l'entrata "da toro" per chiudere per forza la distanza.

Le sessioni di studio dello sparring hanno come scopo imparare a gestire l'avversario e lo stress del combattimento. In questo modo il praticante impara a liberarsi dei drill e ad applicarli in un contesto più libero. Ci sono differenti tipi di sparring ed in base a questi si determinano anche le protezioni da indossare.

Lo sparring può essere condizionato (situational sparring) o libero (all out sparring).

In quello condizionato si pongono delle regole iniziali a cui i due atleti devono attenersi. Si possono allenare, in una condizione da laboratorio, strategie, distanze e tecniche. Nello sparring libero è possibile utilizzare l'intero bagaglio tecnico-strategico.

Lo sparring condizionato si divide in: live drill, distanze, strategie.

I fattori comuni a tutti i gruppi sono:
  • La velocità e la pesantezza dei colpi è predeterminata e le protezioni sono calibrate su di loro;
  • L'avversario non è mai collaborativo, nel senso che anche nello sparring regolamentato fa di tutto per non subire la tecnica. 

Le protezioni dipendono dalla tipologia di sparring che si vuole allenare. Le classiche sono: paratibie, conchiglia e paradenti. Le protezioni delle mani possono invece variare:
  • Guantini mma;
  • Guantini a dita aperte ma con protezione extra delle nocche;
  • Guantoni da 10 once.

Se lo sparring è particolarmente intenso, si aggiunge il caschetto. Guardiamo ora in dettaglio i gruppi dello sparring condizionato.

Live drill  Studiando il Wing Chun si apprenderanno una serie di drill. Ogni drill, dal più semplice al più complesso, può essere applicato in un contesto "live" con un avversario che non collabora più alla sua buona riuscita.

Fase pre-drill
In questa fase il praticante prende confidenza con gli attacchi e le difese semplici. Per difese semplici intendo coperture e schivate. A questo livello, lo sparring è singolo attacco (di braccia o gamba) e difesa semplice in copertura o schivata. Questa sarà la base su cui tutto il resto verrà innestato.

Un esempio di Drill: Straight punch drill (esercizio dei pugni diretti)
Scopo: Intercettare i pugni diretti dell'avversario con tecniche Yang (pock, jom, gum, etc.). Allenamento base del trapping. Fotwork applicato: nel drill base solo Choh Ma (rotazione). Cosa accade alla linea centrale: Non varia. Il vantaggio di linea centrale viene acquisito attraverso la tecnica Yang.
  • Azioni del partner A: Esegue pugni continui diretti, con rotazione.
  • Azioni del partner B: Esegue tecniche Yang con rotazione per intercettare (e deflettere) i pugni avversari.

Esecuzione "live" (A)
I due praticanti sono in guardia libera e a distanza. Il footwork è libero. I pugni sono portati a bersaglio.
  • Azioni del partner A: Chiude la distanza ed esegue uno o più pugni diretti.
  • Azioni del partner B: Cerca di applicare il drill il maggior numero delle volte possibile. Se non riesce ad applicare il drill, può rifugiarsi nelle difese base (schivate e coperture).

Esecuzione "live" (B)
I due praticanti sono in guardia libera e a distanza. Il footwork è libero. I pugni sono portati a bersaglio.
  • Azioni del partner A: Chiude la distanza ed esegue uno o più pugni di qualsiasi genere. Per chi è più avanti con la pratica èpossibile inserire anche le tecniche di gamba.
  • Azioni del partner B: Attacca liberamente ed in fase difensiva cerca di applicare il drill il maggior numero delle volte possibile. Se non riesce ad applicare il drill, o per le tecniche diverse dai pugni diretti, può usare le difese base (schivate e coperture)

Questa struttura di allenamento si può applicare a qualsiasi drill.

Allenamento delle distanze Qui cominciamo a separarci dal concetto "drill", per allenare uno scenario prestabilito. Per farlo i praticanti potranno utilizzare tutti i drill di loro conoscenza.
Per allenamento delle distanze intendo sessioni dedicate e fissate ad una distanza specifica.Quindi ci saranno sessioni di calci, di pugni e di chee sau. Questo serve a far comprendere al praticante che cosa succede ad una particolare distanza. Quali sono i punti forti e quali quelli deboli.In questa fase è contemplato e allenato il chee sau libero.

Allenamento delle strategie Qui si mettono insieme e si raccolgono i frutti dei due lavori precedenti. Si danno dei ruoli ai praticanti e si cerca di mettere in atto una strategia contro qualcuno che fa di tutto per non farsela applicare.
Alcuni esempi:
  • Allenamento di distanze: inteso qui come cercare di acquisire una determinata distanza contro qualcuno che non collabora (es. chiudere su qualcuno che vuole mantenerla lunga)
  • Cercare di applicare il trapping;
  • Cercare di pressare l'avversario ed arrivare ad utilizzare il chee sau;
  • Etc.
Vito Armenise