Il Wing Chun per migliorare come uomini

Il termine "migliorare" è effettivamente improprio. Non è necessario migliorare proprio niente, se per miglioramento intendiamo un cambiamento del nostro essere derivante da un agente esterno. Noi tutti siamo perfetti così come siamo. Ognuno di noi. Il problema è che siamo così "condizionati" che noi non ci conosciamo. Sappiamo cosa dovremmo essere e cosa dovremmo fare per rispondere ad un ideale che qualcun altro ci ha fornito. Però gli ideali sono pochi e gli uomini miliardi. Come è possibile essere tutti uguali? Non è possibile. Per miglioramento si intende quindi l'arrivare a conoscersi per quello che si è effettivamente. Questa conoscenza è il primo passo di un altro cammino: quello della felicità. Ma questa è un'altra storia... ritorniamo alla conoscenza di se. Perché è importante? Perché noi tendiamo sempre a sottovalutarci, o al contrario a sopravvalutarci. Entrambe queste cose ci portano al fallimento.

Come agisce il Wing Chun? Tramite delle "tecniche". In questo caso non intendo le tecniche classiche (pugni, parate, ecc..) ma invece dei mezzi per raggiungere un risultato. Molto spesso ci viene detto come dovremmo essere, cosa dovremmo fare, ci vengono dati dei comandamenti. In questi comandamenti non c'è nulla di male, se non il fatto che noi non siamo "pronti". Rimangono sempre delle cose esterne. Ad esempio ci viene detto che non dovremmo cedere alla rabbia, ma non come si fa a domare la rabbia.

Il Wing Chun (e le arti marziali in genere) fornisce dei mezzi, delle tecniche per arrivare a quei comandamenti dall'interno, attraverso un addestramento del nostro essere, in modo che alla fine la rabbia sarà domata per il modo in cui siamo, non perché da qualche parte è scritto che è male.

Le arti marziali fanno parte di un complesso più grande di mezzi per raggiungere lo stesso risultato. Non è detto che lo si possa fare solo con le arti marziali. Il tantra, lo yoga, i koan zen e le arti marziali, vogliono arrivare tutti allo stesso posto, partendo e seguendo sentieri differenti. Ne servono tanti e diversi tra loro perché tante e diverse tra loro sono le menti degli uomini. Ciò che va bene per me, non è detto che va bene per te.

Ora, alcuni esempi su come il Wing Chun può migliorare noi stessi:

...Il Wing Chun presenta la realtà attraverso modelli filosofici...
Tutti sanno che il Wing Chun è permeato dalla filosofia taoista e buddista. La prima cosa che fa il sistema è una rappresentazione della realtà. Le tecniche vengono divise in Yin e Yang. La dualità taoista mostra che tutto nella vita è organizzata e controllata da forze opposte e complementari. L'importanza qui sta nella spiegazione che non esiste l'assoluto. Non esiste l'assolutamente buono, ne l'assolutamente cattivo. Ogni elemento è presente nel suo opposto e ogni elemento si può convertire nel suo opposto. Le 2 forze non possono essere separate. Sono 2 facce della stessa medaglia. Tutto è in costante mutazione. E se tutto è in costante mutazione, perché essere pessimisti? Non può andare sempre tutto male. Non si può essere sempre malati.

Il Wing Chun trae dalla via di mezzo buddista una serie di principi: la morbidezza ne è un esempio tra tanti. E' a metà tra il "moscio" (0% forza) ed il rigido (100% forza). La superiorità tecnica della morbidezza imprime nel praticante il concetto di via di mezzo, che può essere impiegato, ad esempio, per non cadere mai in estremismi e nella grettezza mentale.

...Principi del Wing Chun per migliorare se stessi...
Tra i principi migliori che esulano dall'aspetto tecnico vero e proprio spicca lo sviluppo degli elementi interni: vuoto, immobilità, radicamento e morbidezza.

Un altro concetto importante del Wing Chun è l'utilizzare il minimo dell'energia per ottenere il massimo del risultato. Non credo che ci voglia un commento su come può essere usato sempre.

Un altro motto dice che bisogna rimanere freddi nel centro dell'azione. Questo allena a gestire ogni tipo di stress.

...Il miglioramento di se stessi tramite i drills...
Ogni esercizio di Wing Chun può essere visto come "tecnica" per la conoscenza ed il miglioramento di noi stessi.

Le tecniche a vuoto sono l'esercizio più semplice per cominciare a "sentire" sia il nostro corpo, sia la nostra mente, ma è negli esercizi di coppia che c'è il massimo dell'efficacia.

Il Chi-Sao è importantissimo perché ci permette di "ascoltare" gli stimoli esterni e reagire in base ad essi. Molto spesso noi siamo come degli arieti e ci fissiamo su una idea. Se invece diventiamo ricettivi e flessibili nel ragionamento, le soluzioni arriveranno sempre prima. Il Chi-Sao permette anche di creare una situazione di stress controllata. Questo permette di imparare la gestione dello stress e a rimanere "freddi" nel centro dell'azione.

Ma sono lo sparring ed il combattimento le prove definitive per tutti. Di fronte ad un avversario non collaborativo, vien fuori il nostro carattere. Vengono fuori i nostri pregi, i difetti e le nostre paure. L'avversario in realtà è uno specchio di noi stessi. Studiando come siamo davanti all'avversario, sappiamo in che modo affrontiamo le situazioni.

…una volta che arriviamo a conoscerci, gran parte della strada è fatta…
Torniamo alla rabbia. In che modo questa conoscenza ci salverà dalla rabbia? Semplice: se io mi arrabbio con qualcuno è perché quella persona sta dicendo cose di me che a me non piacciono, ed io ho paura che siano vere! Per questo mi arrabbio. Se qualcuno dice che sono stupido, io mi arrabbio perché in fondo temo di esserlo sul serio. E questo non mi piace. In realtà siamo sempre arrabbiati con noi stessi. L'altro è solo una scusa, un mezzo. Se io invece mi conosco, e so di non essere stupido, anche se qualcun altro me lo dice, saprò semplicemente che è in errore. Saprò che io sono il suo specchio. A quel punto la rabbia non sorge. Se la rabbia non sorge, non avrò più bisogno di un "comandamento" che mi dica che non mi devo arrabbiare.

Mi rendo conto che le cose sono normalmente più complesse di quelle che ho scritto qui. E' vero. Le cose sono diverse tanto quanti siamo noi sulla terra. Un esempio che calza per me, calza solo per me. Quello che ho scritto non è da trattare come un dogma (si mancherebbero i punti), ma come punto di riflessione. Diciamo una prospettiva diversa da quella classica a cui siamo abituati. Un punto di partenza per una concezione diversa per l'arte marziale.

E' necessario tutto questo? Ovviamente no. Ognuno prende dal Wing Chun ciò di cui ha bisogno.

...il Wing Chun e gli "occidentali"...
Anche il Wing Chun, come una qualsiasi altra arte marziale, è un metodo che serve a "fare" qualcosa piuttosto che ad "imparare" qualcosa. Siccome è una cosa che si fa, può operare quella "rivoluzione umana".

Anche qui è necessario comprendere che non è un problema di essere occidentali, come se tutti gli orientali lo fanno già solo per il fatto di essere orientali. L'approccio per così dire "filosofico" è strettamente personale. Al di là dello stile praticato, l'arte marziale offre una serie di "spunti" per migliorarci come uomini e da qui io comincerei l'analisi. Da notare che ognuno di questi punti ha bisogno di un'esperienza per avere valore, non basta la sua conoscenza teorica.

Mens sana in corpore sano
La pratica costante di un'arte marziale allena il corpo. L'allenamento costante del fisico porta ad un aumento della propria "energia", da cui il famoso detto. Non sono infrequenti i casi in cui atleti in un periodo di ferma forzata raccontano di diminuita capacità di concentrazione, fiacca e maggiore facilità a contrarre malattie da stress. 

Nessun risultato ti viene regalato. Tutto dipende da te.
Facendo arti marziali si impara che la bravura nell'arte la si ottiene esclusivamente allenandosi e sudando. Nessun risultato può esserti regalato da qualcun altro e se questo dovesse accadere, diventa facile accorgersi che è falso. Tutto in definitiva dipende da te. Vuoi ottenere qualcosa, bene, allenati. Fa' qualcosa! Questo porta di conseguenza al successivo.

Non serve a nulla lamentarsi degli altri per i propri insuccessi.
La lamentela è lo "sport" più praticato dalla gente. Tutti si lamentano e tutti danno la colpa a qualcun altro se un risultato auspicato non è stato raggiunto. L'artista marziale impara che i risultati si raggiungono con le proprie forze e, se non si raggiungono, è per propria incapacità, non per colpa di qualcun altro. Questo porta di conseguenza al successivo.

Fiducia in se stessi.Man mano che si raggiungono i risultati con la fatica e con i propri mezzi, si impara che non si è proprio delle nullità. Questo migliora e rafforza la fiducia in se stessi che è il carburante necessario per continuare e raggiungere traguardi sempre più elevati. Fin qui le cose che si potrebbero allenare facendo qualsiasi cosa, anche danza, pallacanestro, calcio a 5. Il prossimo invece riguarda esclusivamente le arti marziali.

Il confronto con l'avversario mette in luce le proprie paure e i propri difetti.
Qualsiasi situazione di stress mette in luce il carattere delle persone. Ognuno reagisce in modo diverso se sottoposto a stress. Il combattimento è senza dubbio una situazione di stress. Dieci persone diverse che frequentano lo stesso corso con lo stesso maestro, combatteranno in modi diversi. Davanti ad un avversario vien fuori il carattere. Ad esempio i timorosi saranno più passivi e difensivi, gli impulsivi saranno più aggressivi. Tutto questo a prescindere dall'allenamento seguito. Quando si dice che il Wing Chun è come un vestito che deve essere cucito sul praticante, gran parte del motivo lo si deve a questo.

Tralasciando ora il punto di vista dell'insegnante, soffermiamoci sull'allievo. Perché è importante questa consapevolezza che viene a galla con il confronto con un avversario? Perché è importante conoscersi e molto spesso, anzi quasi sempre, noi sappiamo "come" vorremmo essere, ma non come effettivamente siamo. Molto spesso l'idea su di noi viene costruita sulle opinioni degli altri, cercando di dar più credito a coloro che hanno una buona opinione e tralasciando gli altri. Il combattimento mette di fronte a noi il nostro carattere. Possiamo anche mostrare aggressività, ma se ce la stiamo facendo addosso, lo sappiamo, e quella consapevolezza è fondamentale. Per cosa? Per qualsiasi percorso esistenziale vogliamo portare avanti. Qualsiasi sia il viaggio che vogliamo fare, di queste 3 cose: destinazione, tragitto e partenza, la cosa più importante da definire con precisione è il punto di partenza.

Vito Armenise