Timing ed attacco di prima intenzione

Prima di arrivare a parlare dell'attacco di prima intenzione del Wing Chun, dobbiamo capire come il sistema vede il combattimento e l'attacco.

Per farlo cominciamo da uno dei motti: "Dick Yut Yee Doang Joang Sum Yee Hoang", ovvero “Quando l'avversario si muove, perde il suo centro di gravità”.

Ricordiamoci sempre che il Wing Chun è come un "commerciante scaltro": cerca sempre di ottenere il massimo risultato con il minimo dispendio di energia. Basterebbe quindi questo motto per capire che dal punto di vista del sistema è più conveniente attaccare l'avversario nel momento in cui si muove.

Ma non basta. Per ribadire questo concetto, ci viene in aiuto la teoria dei "cancelli" ("moon " in cinese). Vengono chiamati cancelli, infatti, non a caso. Sono delle porte che l'avversario deve passare per poter colpire noi e, ovviamente, sono porte che noi dobbiamo passare per colpire il nostro avversario. In questo momento non è importante parlare dei cancelli superiori, inferiori, di mezzo, interni, esterni, etc... E' importante capire come questi cancelli si aprono e si chiudono.

Quando l'avversario è in guardia, si dice che ha i cancelli chiusi. Nel momento in cui comincia a tirare il pugno, un cancello comincia ad aprirsi. Quando il braccio è completamente teso, il cancello è aperto. Quando comincia a ritirare il braccio, il cancello ricomincia a chiudersi, fino a chiudersi completamente quando ritorna in guardia.

Chiarito questo concetto si comprendono diverse cose. Non si può varcare un cancello chiuso, quindi ecco perchè nel Wing Chun si preferisce attaccare sull'attacco dell'avversario. Mentre attacca ci apre il suo cancello! 

Si comprende ancheperchè nel Wing Chun non sono contemplate le finte. Non che le finte non siano delle ottime tecniche, ma secondo la teoria sopra enunciata, aprono dei cancelli senza creare un reale pericolo per l'avversario.
 
Ora possiamo parlare dei metodi che offre il Wing Chun per superare i cancelli dell'avversario. I metodi sono 5 e per noi fanno parte del principio che chiamiamo "timing applicato", dal motto:"Seen Fot Jai Yan Yun See Yee Goang”, ovvero “Fai il primo movimento per ottenere il controllo e attacca rispettando il timing".
 
Per spiegare meglio sono riportati prima un esempio su come si "attraversa una porta" e poi un esempio tecnico.
 
Timing regolare: si aspetta che la porta si apra e si entra prima che si richiuda. E' quello che normalmente si usa quando siamo più veloci del nostro avversario, abbiamo evitato l'attacco senza prendere contatto con il braccio avversario (con una schivata o con un passo) o semplicemente abbiamo il vantaggio di linea centrale.

Timing creato: la porta è chiusa. Allora si bussa, si aspetta che si apra e poi si entra. Quando l'avversario è in guardia e non ne vuol sapere di esporsi, si deve provocare un'apertura. Una tecnica buona per questo scopo è il Man Sao (mano che "chiede") sparato verso la sua guardia. Una volta preso il contatto con lui le reazioni possibili sono: A) Reagisce, quindi si sfrutta la sua reazione per ritorcergliela contro; B) Non reagisce, ormai si è a contatto e si può usare una tecnica per "rompere" la sua struttura. Comunque sia si è arrivati al contatto.
 
Timing spezzato:
la porta si sta chiudendo e si metto un piede in mezzo per non farla chiudere. E' un'azione di disturbo al suo attacco. Ad esempio un Pock, un Gum, un Lon o una qualsiasi altra tecnica che prenda contatto con il braccio avversario e mandi a monte la sua azione, lo controlli e apra una strada all'attacco.

 
Timing ritardato:
la porta si apre, la si lascia chiudere, si aspetta che si riapra e si entra. Ci possono essere dei casi in cui si controlla il primo attacco dell'avversario senza disturbarlo molto, provocando un ulteriore attacco su una linea già prevista e che permetta di utilizzare una tecnica più efficace di quella che si sarebbe potuta utilizzare prima. Ad esempio si risparmia il primo pugno se sul secondo attacco si creano delle condizioni per eseguire una tecnica di rottura o una gomitata.


Doppio timing: Una qualsiasi combinazione dei precedenti 4. Qualsiasi esercizio, combinazione o tecnica di Wing Chun può essere riportato ad uno dei Timing Applicati. Un attacco di prima intenzione da parte di un praticante di Wing Chun è contemplato nel 2° timing. Ci si può muovere per primi, ma il primo movimento deve essere fatto per ottener un controllo, poi si può attaccare.

Vito Armenise